Eusebio, fu uno dei più zelanti difensori dell’Ortodossia nel IV secolo Non si sa quando venne nominato vescovo di Samosata, nella Siria Eufratese, perché non appare nella storia, prima dell’elezione di Melezio, al seggio patriarcale di Antiochia tra il 360 ed il 361 elezione per la quale egli aveva fermamente lavorato. Eusebio, passava allora per ariano, ma era Ortodosso nel cuore e lo mostrò bene quando l’imperatore Costanzo, gli fece richiedere il processo verbale dell’elezione di Melezio, che a lui era stato rimesso ed egli rifiutò per mostrare la sua fedeltà al nuovo patriarca. Nel 370 sostenne San Basilio riuscendo a farlo nominare vescovo di Cesarea. Da allora, ebbe una stretta relazione con quest’ultimo, sviluppando un’azione comune in favore della fede di Nicea. Tale relazione tra i due santi, è provata da ben ventidue lettere indirizzate da San Basilio, ad Eusebio. Tuttavia, malgrado questa fitta corrispondenza tra i due e con San Gregorio di Nazianzo, che gli indirizzò cinque lettere, non ci sono pervenuti scritti di Eusebio. A seguito della sua lotta contro l’arianesimo, nel 374 venne esiliato in Tracia dall’imperatore Valente, alla morte del quale nel 378 rientrò nella sua sede episcopale che gli era rimasta fedele, malgrado l’intrusione di Eunomio. Percorse allora la Siria del Nord, per combattere l’eresia e fare nominare dei vescovi Ortodossi. Morì il 22 Giugno del 380, quando arrivato a Doliché, una donna ariana gli gettò un mattone sulla testa e spirando per la ferita chiese a Dio la grazia per la sua assassina.
 
		