Lunedì 23 Dicembre 2024 I 10 Martiri di Creta

Agatopo, Basilide, Euniciano, Euporo, Evaristo, Gelasio, Ponzio, Saturnino, Teodulo e Zotico, questi sono i nomi dei dieci martiri che sull’isola di Creta presso Gortina, subirono la persecuzione seguita alla promulgazione di un editto anticristiano da parte dell’imperatore Decio e che vengono commemorati oggi dalla Chiesa Ortodossa. Alcune fonti possono costituire delle prove storiche circa l’esistenza di questi santi: una “passio” greca, assai antica ed una tradizione locale tramandata nella regione di Gortina, ma anche la toponomastica. Il villaggio ove presumibilmente morirono si chiama infatti, ancora oggi Hagioi Deka, “Dieci Santi” e vi è conservato un frammento di lapide recante dieci piccoli avvallamenti, che segnano i punti in cui ricevettero i colpi mortali. Tale sito potrebbe anche essere solo un’attrazione per pellegrini e turisti, ma l’antichità del nome del paese, costituisce una prova tangibile della veridicità della tradizione, secondo la quale, dieci uomini, uniti dalla comune fede in Cristo, vennero arrestati e condotti in prigione. Qui furono picchiati e lapidati ed infine condotti al cospetto del governatore locale, che ordinò loro di compiere un sacrificio nel tempio dedicato alla dea Fortuna, della quale si celebrava in quel giorno la festa. Rifiutatisi, furono ancora torturati e la folla li invitò a salvarsi la vita obbedendo al comando ricevuto, ma essi risposero con fermezza:

“Siamo Cristiani e piuttosto moriremmo mille volte”.

Al governatore non restò allora che condannarli alla decapitazione ed i martiri si avviarono dunque al luogo dell’esecuzione pregando Dio, con alcune precise intenzioni: avere pietà in particolar modo di loro, nonché di tutto il genere umano e di liberare i loro concittadini dalla cecità dell’idolatria. Le insigni reliquie dei dieci santi martiri furono, in seguito traslate a Roma, capitale dell’impero.

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