Oggi la Chiesa Ortodossa, festeggia San Giovanni Crisostomo, Arcivescovo di Costantinopoli, che ha dato il nome alla Divina Liturgia, più utilizzata nel mondo Cristiano Orientale ed è anche uno dei Dottori della Chiesa Cattolica. Già questo basterebbe a rendere l’idea della sua importanza, ma vediamo di tracciarne comunque una breve biografia. Giovanni nasce ad Antiochia, non si sa esattamente quando, comunque tra il 344 ed il 354 da una famiglia Cristiana benestante, essendo il padre Secondo, un alto ufficiale dell’esercito che morì quando Giovanni era ancora in tenera età. La madre Antusa, di soli ventidue anni, dovette quindi affrontare da sola, il difficile compito di allevare lui e la sorella maggiore. Da giovane, fu molto irrequieto, tanto da descriversi egli stesso come: «incatenato alle passioni del mondo». Dotato di grande intelletto, scoprì dapprima la philosophia, diventando allievo di Libanio ed infine la Fede Cristiana. Lo stesso Libanio, si rammarica, in qualche modo della scelta religiosa di Giovanni, a discapito della materia filosofica scrivendo di lui:
«Sarebbe stato uno dei miei migliori allievi se la Chiesa non me lo avesse rubato»
Dopo essersi fatto battezzare a diciotto anni dal Vescovo Melezio, seguì dei corsi di esegesi presso la scuola di Diodoro di Tarso, al termine dei quali ricevette gli Ordini Minori e si ritirò in eremitaggio, dove scrivette un trattato, il “De Sacerdotio” nel quale spiegava come secondo lui, il monachesimo non fosse la sola via per raggiungere la perfezione ed evidenziando come la vita sacerdotale al servizio dei credenti ed in mezzo alle mille tentazioni del mondo era per lui il miglior modo di servire Dio. Forse, in questo trattato, vi era anche una reminiscenza della sua vita giovanile, che fu, come detto, irrequieta. Terminata la stesura di questo trattato, fra il 380 ed il 381 tornò ad Antiochia e si fece consacrare Diacono sempre dal Vescovo Melezio, che lo aveva battezzato, poco prima della morte di quest’ultimo. Nel 386 fu consacrato Sacerdote, diventando presto celebre per le sue predicazioni e dopo la morte del Patriarca Nettario, venne eletto e consacrato come successore di quest’ultimo, il 28 Febbraio del 398. Si fece molti nemici, per la gestione rigorosa della Chiesa, a lui affidata e per questo, a seguito di trame incrociate, venne esiliato per ben due volte, la prima nel 402 ma venne richiamato dall’imperatrice Eudossia, che aveva abortito, in concomitanza con la sua partenza da Costantinopoli ed interpretò quindi il suo aborto come una sorta di vendetta divina per l’allontanamento di Giovanni. Ciò, non riuscì tuttavia, ad impedire la prosecuzione delle trame contro di lui e due anni dopo arrivò l’esilio definitivo. Giovanni morirà il 14 settembre dell’anno 407 a Comana, nell’allora regione del Ponto, oggi, in Turchia. Secondo la tradizione morì pronunciando le seguenti parole:
«Δόξα τῷ θεῷ πάντων ἕνεκα.» «gloria a Dio in tutte le cose.»
Forse proprio queste parole, unite alle sue opere e predicazioni teologiche gli valsero il titolo di Crisostomo, che deriva dal termine greco χρυσόστομος (chrysóstomos) composto da χρῡσός (chrysós) «oro» e στόμα (stóma) «bocca» che significa letteralmente «bocca d’oro».