Domenica 8 dicembre 2024 San Clemente Vescovo di Roma, Ieromartire

Oggi la Chiesa Ortodossa Commemora San Clemente Vescovo di Roma Ieromartire a Cherson, sotto Domiziano, per i Cattolici San Papa Clemente I. Nel II secolo, Sant’Ireneo, parla di Clemente, che fu il terzo successore di Pietro, dopo Lino ed Anacleto e forse in gioventù collaboratore di Paolo scrivendo:

“Risuonava ancora al suo orecchio la predicazione degli Apostoli.”

Ma di lui una sola cosa è certa: la profonda conoscenza della Scrittura e anche dei testi ebraici e non canonici, mostrata nei suoi scritti. Si ritiene perciò che si sia convertito al Cristianesimo dall’ebraismo. Sappiamo che il suo pontificato dura nove anni, sotto gli imperatori Domiziano, Nerva e Traiano. Ma il suo posto è così grande nella vita della Chiesa, che essa lo venera come uno dei “Padri apostolici” per la lettera alla comunità di Corinto dove i pastori sono stati destituiti da giovani Cristiani turbolenti. Clemente non interviene, finché dura la persecuzione ordinata da Domiziano nell’Impero. Tornata la pace, al tempo di Nerva, eccolo subito inviare a Corinto, una lettera scritta da lui, ma presentata come voce della Chiesa di Roma, essendo egli pienamente cosciente della sua autorità e responsabilità. La lettera ricorda l’origine divina dell’autorità ecclesiastica e le norme per la successione apostolica; condanna l’espulsione dei presbiteri di Corinto e disegna un’immagine dell’intera comunità Cristiana come modello di fraternità. Infine, sebbene Clemente, la scriva dopo la persecuzione rammenta con serenità il dovere dell’obbedienza ai prìncipi nelle cose terrene. La lettera, cosiddetta “Prima Clementis” afferma dopo i testi degli Apostoli, l’autorità dei vescovi sui fedeli ed il primato della Chiesa di Roma sulle altre. E’ un documento che si diffuse in tutta la Cristianità antica, ma che resta valido in ogni tempo, dunque anche ai giorni nostri. Ancora settant’anni dopo, infatti, a Corinto, quel documento veniva letto pubblicamente, nelle riunioni eucaristiche domenicali, insieme alle Scritture. Poco si sa degli ultimi anni di Clemente. Secondo una tradizione del IV secolo, sarebbe stato affogato con un’ancora al collo, a Cherson, in Crimea, suo luogo d’esilio, per ordine di Nerva. Ma gli Atti relativi, vengono giudicati come leggendari. D’altra parte lo storico Eusebio di Cesarea e san Girolamo, concordemente dicono che Clemente, muore nel 101 e non parlano affatto di esilio e di martirio. Nel IV secolo, gli viene dedicata sul colle Celio, a Roma, una basilica che verrà poi devastata da un incendio nel 1084. E sui suoi resti, dopo il 1100 sorgerà la basilica nuova a tre navate, ampiamente restaurata poi nel XVIII secolo e sotto la cui abside gli scavi settecenteschi hanno fatto scoprire parti della basilica originale, con dipinti murali anteriori al 1084.

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