Carissimi Fratres e Carissime Sorores in Cristo, ecco il Santo Evanghelion di oggi, secondo il Rito Ortodosso: + Matteo 25 21,46 +
“Il Signore ha detto: “Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch’essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna”.
Esegesi:
Carissimi Fratres e Carissime Sorores in Cristo, oggi la parabola di Gesù, appare quasi come un botta e risposta fra sè e sè, più che rivolta ai propri Discepoli, eppure, come sempre, nasconde un grande insegnamento, che si dipana su due direzioni diverse nella logica umana, ma complementari, in un’ottica divina, molto più ampia, com’era quella di Nostro Signore Gesù Cristo. Le due direzioni sono: La Misericordia e la Consapevolezza. La Misericordia, appare in tutta la sua forza, nella lista delle azioni da fare, mentre la Consapevolezza, si svela nell’anticipare da parte di Gesù, le domande, che sia i salvati, che i condannati gli rivolgeranno nel giorno del giudizio, vale a dire, quando Signore, abbiamo, o non abbiamo fatto quello che ci stai dicendo? Entrambe le categorie, infatti, facendo questa domanda, sia pur da prospettive diverse, dimostrano di non avere capito dove hanno sbagliato o quando hanno meritato la Vita Eterna. E qui nasce una nuova domanda: “Se sia i condannati che i salvati, hanno agito in modo inconsapevole, come può Dio, trattarli in modo diverso, nel giorno del giudizio?” Per rispondere a questa domanda, come sempre, ci viene in aiuto il Logos la Parola, che è creatrice e sta al Principio di ogni cosa creata , come dice il famosissimo inizio del Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio ed il Verbo era Dio.” Ed allora partiamo dall’etimologia del termine consapevolezza, che come tutte le parole che iniziano col prefisso “con” indica qualcosa di condiviso, in questo caso il sapere. Ma con chi ciascuno di noi, condivide il sapere, sin dalla propria nascita, se non con Dio, attraverso la discesa dello Spirito Santo? Ecco quindi che già da qui, possiamo capire come la Consapevolezza, sia un dono che Dio, ha fatto, a tutti noi. Rimane però la domanda: “Se sia i condannati che i salvati, hanno ricevuto il dono della Consapevolezza, come può Dio, trattarli in modo diverso nel giorno del giudizio?” Ampliamo ancora il concetto e scopriamo, come e perchè, Misericordia e Consapevolezza, diventano complementari, dando origine alla nostra salvezza o alla nostra condanna. Esiste, infatti, il Libero Arbitrio, che è il regalo più bello che Nostro Signore Gesù Cristo, ci ha fatto, col Suo sacrificio, liberandoci dalla schiavitù del cosiddetto peccato originale. Ecco Carissimi Fratres e carissime Sorores in Cristo, siamo noi quindi, attraverso il libero arbitrio, a scegliere come utilizzare quel sapere condiviso che è la Consapevolezza, operando il bene od il male. Ma questo ancora non dà una risposta completa alla domanda sul perchè dannati e salvati, vengano trattati diversamente nel giorno del giudizio. Manca l’ultimo anello che è la congiunzione tra Consapevolezza e Misericordia. L’elemento che fa la differenza e ci porta verso la dannazione o verso la salvezza, unendo Consapevolezza e Misericordia, è la Comprensione senza la quale, la Misericordia, non parte rimanendo una bellissima macchina inutilizzabile perchè senza benzina. Ancora una volta, parlando di Comprensione, torniamo ad un’etimologia, che indica la condivisione di qualcosa, che non è come intendiamo solitamente, il capire, che sta già dentro la Consapevolezza, perchè se io so qualcosa, vuol dire che l’ho capita ma il prendere insieme. Se Comprendiamo le sofferenze di qualcuno, le prendiamo su di noi, insieme a lui e così alimentiamo il motore della Misericordia, che è il veicolo col quale la Consapevolezza si realizza nel bene e ci salva. Se non scatta la Comprensione, andiamo verso la nostra dannazione. Ecco quindi che dobbiamo sforzarci di essere misericordiosi nella Consapevolezza della Comprensione delle sofferenze altrui ed allora saremo davvero tutti Fratelli e Sorelle, uniti, in Cristo, nell’essenza di Dio. Vi auguro una buona domenica e vi benedico, nel Nome del Padre + del Figlio + e dello Spirito Santo + Amìn! Padre Luca Cancelliere della Chiesa Ortodossa in Italia