Spiegazione araldica dello stemma di Papa Leone XIV

L’Ordre de Saint Martin de Tours, è un Ordine religioso, ma anche cavalleresco nella definizione più pura del termine, come venne concepito dall’ex Gran Maestro e Rifondatore, il Professor Pierluigi Grassi, uomo di grande cultura e conoscenza del mondo cavalleresco. Ecco quindi che vogliamo celebrare, in questa pagina, ricordando, così, simbolicamente anche il professor Pierluigi Grassi, l’inizio del pontificato di Papa Leone XIV attraverso una spiegazione araldica del suo stemma. Certamente l’araldica non è considerata una scienza esatta e per questo non viene utilizzata, come invece, la grafologia, per descrivere il carattere di una persona, ma noi crediamo che essa possa dare almeno qualche indicazione sul tipo di pontificato che Leone XIV vorrà portare avanti. Ecco quindi che senza voler dare un giudizio sul nuovo Papa, che peraltro sarebbe assurdo esprimere il giorno successivo al suo insediamento, ci limitiamo a spiegare lo stemma da lui scelto. Lo stemma di Papa Leone XIV si compone di uno scudo diviso in due settori, ciascuno portatore di un messaggio profondo. Nel lato sinistro, infatti, su uno sfondo azzurro, campeggia un giglio bianco stilizzato simbolo tradizionale di purezza ed innocenza. Questo fiore, frequentemente associato alla Vergine Maria, richiama con immediatezza, la dimensione mariana della spiritualità di Leone XIV. Non si tratta di un richiamo puramente devozionale, ma di un’indicazione precisa della centralità, che Maria, occupa nel cammino della Chiesa, quale modello di ascolto, umiltà e di dono totale di sè stessa, a Dio. Nel lato destro dello scudo, su campo bianco, è raffigurato, invece, il Sacro Cuore di Gesù, trafitto da una freccia e adagiato su un libro chiuso. Quest’immagine, intensa e carica di significati rimanda al mistero del sacrificio redentivo di Cristo, col cuore trafitto per amore dell’umanità, ma anche alla Parola di Dio, rappresentata dal libro chiuso, che ci suggerisce come la Verità Divina, sia talvolta velata e vada accolta con Fede, anche quando non è pienamente svelata. È quindi un invito alla fiducia ed all’abbandono di sè stessi in Dio, ma anche alla perseveranza nella ricerca del senso profondo della Scrittura, anche nei momenti di oscurità. Il motto scelto da Papa Leone XIV, “In Illo uno unum” tratto da un commento di Sant’Agostino al Salmo 127 sintetizza poi il messaggio spirituale, che ci vuole lanciare: “In Colui che è Uno, siamo uno solo”. In queste parole si riflette un ideale di Chiesa unita, pur nelle differenze e nelle tensioni che inevitabilmente la attraversano. È un’espressione di comunione fondata non sull’uniformità, ma sull’incontro nell’amore di Cristo, che rende possibili la fraternità e la riconciliazione, anche nei contesti e nei momenti storici più complessi, come quello che stiamo vivendo. Non a caso, nel suo saluto alla Chiesa e al mondo, Papa Leone XIV ha parlato proprio di una Chiesa ponte, chiamata a superare le divisioni, a farsi spazio di incontro, di ascolto e di misericordia. In definitiva, attraverso il suo stemma ed il suo motto, il nuovo Pontefice, propone una visione di Chiesa missionaria, mariana e profondamente radicata nell’amore di Cristo. Una Chiesa, dunque pronta a soffrire e ad impegnarsi interamente nel servizio del popolo di Dio, con la consapevolezza, che è solo nell’unità con il Signore, che ogni diversità può trovare armonia.

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