Le agiografie raccontano che Cristina fosse la figlia di Urbano, il Governatore di Tiro, nella Fenicia, che, per renderla sacerdotessa pagana, in tenera età, la rinchiunse in una torre all’interno della quale erano poste le statue di molti idoli d’oro e altri materiali preziosi che la figlia avrebbe dovuto incensare. Ma nella sua solitudine, Cristina cominciò a chiedersi chi avesse creato questo mondo meraviglioso e dalla sua stanza, guardando le stelle del cielo il suo pensiero incontrò il Creatore ed un Angelo la istruì sulla vera Fede in Cristo, che lei accettò senza remore convincendosi che gli idoli senza voce ed inanimati non avevano creato nulla, dal momento che essi stessi erano stati costruiti da mani umane e con decisione, afferrò le statue gettandole a terra e distribuendo i pezzi alla povera gente che passava vicino alla sua dimora. Il padre facendole visita, scoprì che gli idoli non c’erano più e chiese lumi alla figlia, che restò muta ed allora si rivolse ai servi che gli raccontarono l’accaduto. La furia del padre e il desiderio di farle cambiare idea non valsero a nulla, perché Cristina, rimase fedele alla sua Professione di Fede Cristiana. Il suo martirio si ritiene che sia avvenuto a Tiro, sotto l’imperatore Settimio Severo intorno all’anno 210 quando, dopo essere stata sottoposta ad atroci torture, morì durante un pestaggio.