Mercoledì 15 Gennaio 2025 San Paolo di Tebe

Oggi, sia la Chiesa Ortodossa, che quella Cattolica, commemorano il primo eremita Cristiano, San Paolo di Tebe. Nato nel 228 a Tebe, in Egitto, da una famiglia benestante, il piccolo Paolo conduce una vita agiata e può permettersi di studiare. Alla morte dei genitori Paolo ha solo ventidue anni. Eredita grandi ricchezze che deve dividere con sua sorella, ma suo cognato avido e malvagio, per impossessarsi della sua parte di eredità, lo denuncia alle autorità come Cristiano. Deve quindi scappare, trovando rifugio in un luogo remoto, nel quale trova una grotta scavata nella roccia. Quel luogo tuttavia, si rivela ricco di risorse, vicino alla grotta, infatti scorre un piccolo ruscello, grazie al quale riesce a togliersi la sete ed una palma gli permette di cibarsi dei suoi frutti. Ma soprattutto, in maniera prodigiosa, un corvo gli porta un tozzo di pane tutti i giorni. Grazie a questo volatile tutto nero Paolo sopravvive fino a centotredici anni tutto solo, in mezzo al deserto, scoprendo di avere molta fede in Dio e sentendo che quella è la vita scelta per lui dal Cielo. Decide, così, di condurre la sua esistenza isolato dal resto del mondo per percorrere il suo cammino verso il Signore e la pace interiore, pregando e meditando. Si fa crescere una lunga barba che, con il tempo, diventa completamente bianca e non si sposta mai dalla sua grotta. Nel 341 Sant’Antonio abate, novantenne, anche lui eremita in un’altra grotta ed a capo dei monaci eremiti, chiamati “Padri del deserto” un giorno lo va a trovare e mentre percorre la via che lo riporta sui suoi passi, avverte il forte desiderio di ritornare da Paolo, che è diventato molto anziano ed ha compiuto, appunto centotredici anni. Arrivato di nuovo presso la grotta di Paolo, lo trova riverso per terra privo di vita. Sant’Antonio dà sepoltura all’amico in una fossa scavata, secondo la leggenda, da due leoni. Attualmente vicino alla grotta dove visse Paolo, nel deserto orientale egiziano, esiste un monastero di eremiti che conducono l’esistenza come San Paolo, da soli e pregando, per stare più vicini a Dio.

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