Il 13 Marzo del 1314 veniva arso sul rogo San Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro, dell’Antico Ordine del Tempio. Insieme a lui moriva il Cancelliere Geoffrey de Charny. Quello che non può morire, però, sono i Valori che questi due Martiri della Fede, ci hanno tramandato in eredità: la Fede, la Forza, la Libertà e la Rettitudine. Con questi 4 Valori, si realizza, infatti, l’uomo perfetto, attuando il passo evangelico di + Marco 12 7,11 + che recita:
“Ma quei vignaioli dissero tra di loro ‘ Costui è l’erede: venite uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Così lo presero, lo uccisero e lo “gettarono fuori della vigna” “Che farà dunque il padrone della vigna? Egli verrà, farà perire quei vignaioli e darà la vigna ad altri. Non avete pure letto questa scrittura: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è una cosa meravigliosa ai nostri occhi.”
E’ evidente come questo passo evangelico ben si sposi con la vicenda del Martirio di San Jacques de Molay, per l’empietà del Re di Francia, Filippo il Bello e di Papa Clemente V che possiamo paragonare ai vignaioli, che uccidono l’erede del padrone, pensando di appropriarsi dell’eredità, senza pensare che la vera eredità non è su questa terra, ma nell’alto dei cieli e così facendo quella vittima innocente diventa pietra angolare del Paradiso entrando nella gloria dei Martiri della Fede. Salutiamo quindi San Jacques de Molay, alla maniera degli Antichi Cavalieri: con un Triplice HUZZAI! HUZZAI! HUZZAI! Che è un antico motto di giubilo, perchè Egli Vive nei nostri cuori anche dopo più di 700 anni. Il Tempio Vive. Viva il Tempio!