Oggi sia la Chiesa Orientale, che quella Occidentale, commemorano San Teoctisto. Si tratta di una figura le cui origini sono sconosciute. Secondo la tradizione, sarebbe stato tuttavia, un monaco basiliano vissuto tra l’VIII ed il IX secolo, che divenne abate del monastero di San Nicola de Nemore, nei pressi di Caccamo (PA), città della quale, alcuni agiografi, lo ritengono cittadino. Quel che si sa, è che visse, come detto, nel monastero basiliano di San Nicola de Nemore (del Bosco), ai piedi del Monte San Calogero, a circa tre chilometri da Caccamo, del quale fu Abate, che venne poi abitato da poveri contadini che lo hanno trasformato in stalle e ricoveri per gli animali, tanto che gli affreschi di stile bizantino, che decoravano l’annessa chiesa, sono, oggi ridotti a figure informi. Il feudo appartenuto al Convento, fu proprietà del Seminario Arcivescovile di Palermo, che dovette cederlo allo Stato nel 1866 e quindi concesso in enfiteusi. Non si conosce il suo luogo di sepoltura, ma la tradizione vuole che sia in quel monastero. Nei Menei (Libri liturgici con le celebrazioni mensili) e nei Sinassari (Libri liturgici per la Celebrazione Eucaristica) bizantini, è commemorato il 4 Gennaio. Nel “Martirologium Panormitanum Sanctorum Civium et Patronorum Urbis Panormi“ di Antonino Mongitore, del 1742 al 4 Gennaio, è poi annotato:
“Nel Monastero Cucumiense, presso Caccamo, S. Teoctisto Abate, che rifulse pieno di virtù e di meriti, morì intorno all’anno 830“.